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Lo zero dei piani cartesiani.


Esiste un punto di partenza, o no?

Uno zero assoluto, un punto verticale che va a incrociarsi su una linea orizzontale, come nei piani cartesiani che ci insegnavano a scuola. Verso sinistra torni indietro, quello è il passato. A destra, invece, il futuro. E con questa logica il presente è sempre un punto zero, un punto da cui partire. Continuamente.

Quello che cerco di dire o comunque di dimostrare, è che siamo costantemente padroni del nostro presente, delle nostre scelte e delle nostre responsabilità.

Possiamo decidere di cambiare, di rinascere, in ogni istante della nostra vita possiamo scegliere chi essere, chi diventare, partendo proprio da lì, dal punto zero, da adesso.

Come?

Be', forse l'introspezione è l'unica cosa che sono in grado di controllare nella mia vita. In realtà so sempre esattamente cosa voglio, ma spesso le abitudini, le convenzioni sociali, la realtà che mi circonda, mi fanno perdere la bussola e per ritrovarla ho bisogno di andare a scavare molto in profondità dentro di me e ricordarmi chi sono.

Perché ognuno di noi è qualcuno. Ognuno di noi ha dentro di sé quella parte non smussata, forse piccola e nascosta, intimorita dal mondo; ma quella parte è lì e rappresenta la nostra integrità, in nostro io più vero. Quell'io non influenzato da morali o ideali che altri si sono inventati e con i quali ci hanno cucito gli abiti che poi ci hanno obbligato a indossare. Quell'io che sa cosa vuole, che sa cosa è giusto e cosa è sbagliato, senza che nessun'altro glielo imponga. Quell'io che ha solo bisogno di una spinta data dalla volontà di cambiare per uscire fuori.

Le abitudini, le regole della civiltà, sono tutte scuse, non esiste al mondo potenza più grande dell'intelletto umano e comprendere che abbiamo una vita sola per vivere davvero è il primo passo verso il cambiamento.

Niente che stia dietro e niente che stia avanti.

Uno zero alla fine è tutto ciò di cui hai bisogno.



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