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CAMBIAMENTI



Sono stata molto impegnata in questo periodo, devo affrontare un trasloco e non sono pronta. Come si fa a lasciare un posto in cui si sta bene?

Nel frattempo, mentre tolgo i libri dagli scaffali per chiuderli negli scatoloni, mi sono capitate tra le mani alcune delle storie che ho amato di più e presa dalla nostalgia (invece di continuare a fare ciò che avevo iniziato) mi sono messa a sfogliarle e a leggerle e così ho capito alcune cose importanti: nonostante fossero libri che avevo già letto e recensito molti dettagli li avevo totalmente dimenticati; per non parlare di molte delle cose che avrei dovuto conoscere, come le clematidi, che invece ho dovuto cercarle nuovamente, come se fosse la prima volta.

E così ho pensato: a che serve la lettura se dopo anni resta poco o niente di quello che si è letto?

C'è una storia che potrebbe venirci in soccorso.

Narra di un maestro e del suo allievo che gli domanda per quale motivo dei libri che legge non gli resta quasi nulla in mente. Il maestro chiede a lui di andare a raccogliere l'acqua con un setaccio incrostato di fango che si trova lì, proprio sulla sponda del fiume e di portargliela.

L'allievo resta perplesso, ma fa comunque come il suo maestro gli ha ordinato. Dopo molti tentativi nei quali non riesce a raccogliere l'acqua perché il setaccio continua a perderla, torna dal maestro, sconfitto e avvilito. Ecco, gli dice dunque il maestro, tu non sei riuscito a raccogliere l'acqua, ma adesso il setaccio è pulito. Questo è ciò che i libri fanno con la tua mente.

Perché allora continuo a sentirmi insoddisfatta? Ciò che leggo vorrei che in una qualche misura restasse e non venisse dimenticato per anni in attesa che si ripresenti l'occasione di ritrovarselo davanti agli occhi.

È a questo punto che ho deciso di "prendere appunti" dei libri che leggo. Un po' come a scuola, no? L'insegnante spiega e per non dimenticare prendiamo appunti che poi rileggeremo spesso. Ecco perché la storia, Giacomo Leopardi, il Sistema Solare e la disposizione dei continenti, ci restano tutti impressi.

Quindi ho deciso che le mie recensioni non saranno più solo un rigirare di impressioni personali, ma saranno soprattutto uno "stilare" di cose (belle e brutte) che il libro mi ha insegnato.

Ed è per questo che credo che rileggerò i vecchi libri, forse non tutti, ma quelli che so essere belle storie (e per belle storie intendo storie che insegnano, che donano qualcosa di importante) sicuramente, e stavolta prenderò appunti.

E, a proposito, le clematidi sono piante rampicanti cespugliose molto simili alle buganville e sono certa che finiranno nel mio giardino una volta che finalmente sarà pronto il progetto definitivo della casa.

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