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Le intermittenze della morte, José Saramago


I MIEI APPUNTI DI LETTURA


• "Gli equivoci succedono per tanti motivi: incomprensioni, convenienza, ignoranza (e questo sembrerebbe il più logico), mania di protagonismo, fanatismo".


• Saramago ha una concezione molto realistica della natura umana, così realistica da farti pensare che non stia parlando del genere umano ma della specie umana, il che ci fa retrocedere allo stato di animali, con tutto ciò che questo comporta ovvero la perdita totale della ragione, l'inasprimento dei sentimenti, l'acutizzazione dei sensi. Scenario già visto e meglio espresso in Cecità.


• Atropo. Falena detta anche "testa di morto" poiché le chiazze brune sul dorso ricordano la forma di un teschio.


• È sconcertante quanto riesca ad andare a fondo toccando le reali paure di ognuno di noi.


• La scrittura di Saramago è inconfondibile, non ha neanche senso che stia a commentarla. Stile raffinato, di forte impatto istantaneo. Drammatico.


• Fa venire voglia di andar via da questo pianeta.


• Occaso: tramonto, declino.


• Pletora: sovrabbondanza.


• "Io non mi preoccuperei, signore, quello che stanno facendo è approfittare della situazione per diffondere quelle che definiscono le loro proposte di governo, in fondo non sono altro che dei poveri pescatori di acque torbide".


• "A proposito, non restiamo a rammentare che la morte, di per sé, da sola, senza alcun aiuto esterno, ha sempre ammazzato molto meno dell'uomo".


• "[...] come l'infallibile saggezza delle nazioni non si stanca di affermare, ciascun popolo ha il governo che merita".


• E mentre il mondo impazziva; i giornalisti esageravano, i corrotti corrompevano, la chiesa inventava nuove risposte per non perdere credibilità, la politica trovava soluzioni assurde in modo da contentare tutti; la morte si innamorava della quotidianità.

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