Chi, nel corso dei mesi e degli anni, non ha avuto a che fare con il "blocco dello scrittore"?
Diciamoci la verità: ci siamo passati tutti. Chi invece si sente miracolato non faccia salti di gioia perché presto potrebbe toccare anche a lui. Ti sei mai sentito spaesato? Come se ciò che avevi attorno a te diventasse improvvisamente estraneo? Come se qualcosa premesse forte sul tuo petto, respingendoti indietro? In altre parole: ti sei mai sentito bloccato?
È una sensazione spiacevole, deludente, così amara e distruttiva da diventare un vero e proprio chiodo fisso. Ma è proprio questo che ci frega: vedere questa spiacevole sensazione di blocco come qualcosa di negativo e distruttivo non farà altro che alimentarne la forza. Come riuscire, quindi, a non farsi "contagiare" e a non farla diventare un chiodo fisso? Il primo passo è analizzare questa sensazione. Per quale motivo ci blocchiamo? Stavamo andando così bene, la scrittura usciva fluida, senza forzature, tutto scorreva in modo semplice, ti sentivi energico, pieno di vitalità e desiderio di andare oltre, di scrivere un'altra pagina ancora. Poi, a un certo punto, il vuoto. Il nulla. La totale assenza di qualsiasi cosa.
Che cosa è successo?
A un certo punto ti sei fermato.
Sicuramente la colpa è di quella parola che volevo scrivere, ce l'avevo proprio qui, sulla punta della lingua, ma non sono riuscito a ricordarla. Ma sicuramente sono stato distratto, sì, deve essere così, i rumori in casa e quelli fuori per la strada mi hanno confuso e adesso non so più andare avanti. Ho troppi pensieri nella mente. Questa notte non ho neanche chiuso occhio...
Che sia colpa di un fattore esterno o più semplicemente della stanchezza, il blocco c'è, e non si decide ad andarsene.
Il temibile blocco dello scrittore non è altro che la perdita (momentanea) della cosiddetta ispirazione. Perché dico questo? Perché personalmente non credo a chi sostiene che per scrivere bastino l'impegno, la costanza, la dedizione, il lavoro duro. In pratica a leggere questi consigli sembra quasi che mettendosi lì, davanti a un computer e invogliandosi a scrivere, chiunque possa diventare scrittore.
Non è così. L'impegno e la costanza aiutano, ma non sono tutto.
Come il pittore che dipinge la sua tela perché lo scenario che ha visto lo ha incantato risvegliando in lui la voglia di dipingerlo; lo scrittore si lascerà trasportare dalla storia stessa.
Chi scrive ogni giorno almeno dieci o venti o trenta pagine e segue questa filosofia come un mantra vero e proprio, scriverà con la mente, ma non scriverà mai con il cuore. Un conto è scrivere una storia, un conto è dare vita a un romanzo.
Il romanzo va sentito, la storia ci deve prendere e catturare mentre la scriviamo.
Dovete dare valore a quello che scrivete. Dovete concentrarvi su ogni singola frase, su ogni parola, su ogni suono che evoca. Ogni cosa, nel vostro libro, dovrà essere scelta con cura, dovrà essere spontanea, dovrà avere valore, dovrà EMOZIONARE.
A tal proposito voglio citare un pensiero di Roberto Benigni:
Innamoratevi!
Se non vi innamorate è tutto morto.
Vi dovete innamorare e diventa tutto vivo, si muove tutto.
Dilapidate la gioia, sperperate l’allegria.
Siate tristi e taciturni con l’esuberanza.
Fate soffiare in faccia alla gente la felicità.
Per trasmettere la felicità, bisogna essere felici e per trasmettere il dolore bisogna essere felici.
Siate felici. Dovete patire, stare male, soffrire.
Non abbiate paura a soffrire. Tutto il mondo soffre.
E se non vi riesce, non avete i mezzi, non vi preoccupate, tanto per fare poesia una sola cosa è necessaria: tutto.
E non cercate la novità. La novità è la cosa più vecchia che ci sia.
E se il verso non vi viene da questa posizione, da questa, da così,
buttatevi in terra, mettetevi così.
È da distesi che si vede il cielo!
Guarda che bellezza, perché non mi ci sono messo prima?!
Cosa guardate? I poeti non guardano, vedono.
Fatevi obbedire dalle parole. Se la parola è “muro” e “muro” non vi dà retta,
non usatela più per otto anni, così impara!
Questa è la bellezza come quei versi là
che voglio che rimangano scritti lì per sempre..
Forza, cancellate tutto!
Ecco un pensiero con una potenza devastante. Questo da solo dovrebbe bastare a far capire milioni di cose.
Tornando a monte quindi, il mio consiglio, se non riesci ad andare avanti nella tua storia, è quello di cambiare prospettiva. Evidentemente quella che stai usando sta in qualche modo limitando la tua fantasia, la tua concentrazione, facendoti perdere l'ispirazione, facendoti disinnamorare. È necessario in questi casi riprendere la lucidità, fermarsi un attimo, sospendere momentaneamente la scrittura e ritrovare l'equilibrio perduto.
È da sdraiati che si vede il cielo.
Non è una frase buttata lì a caso, tanto "per". Ha un senso così profondo e autentico da passare a volte inosservata. Cambia prospettiva. Se necessario: sdraiati. Fai viaggiare la tua mente, lascia che sia lei a ricondurti alla storia, in altre parole: non obbligarti a scrivere. Non c'è niente che possa essere peggiore dell'obbligarsi a fare qualcosa. Se ci obbligassimo a fare un dolce senza averne voglia, rischieremmo di dimenticare qualche ingrediente o di aggiungere troppo zucchero o di lasciarlo cuocere troppo tempo in forno. Se ci obbligassimo a fare un viaggio, ci annoieremmo. Se ci obbligassimo ad amare qualcuno il risultato sarebbe catastrofico. Tutto questo vale anche per il romanzo che stai scrivendo. Pensa quindi a cosa potrebbe venirne fuori. E questo perché un romanzo è denso di emozioni, attraverso le tue parole il lettore sente cosa hai provato. Non sottovalutare questa cosa, è importante.
Hai mai avuto quella sensazione nella quale sei talmente preso, o presa, che non riesci a smettere di scrivere? Quando le parole sembrano uscire da sé e tu non sei in grado di fermarle e l'unica cosa che vorresti quindi fare e proprio questa: scriverle?
Quella sensazione, proprio quella, è l'ispirazione. Quella è la sensazione che devi avere per tutta la durata del romanzo. Devi sentire frenesia, devi metterti a piangere, a ridere, devi emozionarti sul serio, devi sentire come qualcosa che batte al ritmo col tuo cuore. Devi scrivere con il cuore.
__RIASSUNTO__
Punti fondamentali per superare il blocco dello scrittore:
Cambiare prospettiva.
Uscire, fare qualcosa di diverso. Dare tempo alla mente di assorbire la storia fin dove è stata scritta.
Evitare di rileggere in continuazione le ultime pagine e/o capitoli. Se ti sei bloccato è probabile che sia colpa di un capitolo che non funziona, ma per capirlo hai bisogno di vedere la storia con occhi nuovi, in altre parole devi rileggerti solo quando hai la mente a riposo.
Non obbligarti ad andare avanti lo stesso. La storia e lo stile potrebbero risultare forzati.
Fai qualcosa che ti piace. Ascolta musica, passeggia, cucina. L'ispirazione si trova anche in pezzi di vita quotidiana.
Questo è il mio modo per uscire dal blocco dello scrittore.
Altri avranno probabilmente modi diversi dal mio. Alcuni funzioneranno anche meglio.
Tu che metodo usi? Ne hai uno personale che ti ha aiutato a evitare ore, giorni di tortura davanti alla pagina bianca?
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Come sempre, io sono qui, ci leggiamo in giro!
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